Nel momento in cui ci troviamo nella condizione di dover dar vita alla nostra prossima abitazione, non sempre siamo così fortunati da poterla costruire da zero: certo la soddisfazione è enorme, ed il risultato finale rispecchierà esattamente la nostra idea di casa ideale. Ma sono necessari una serie di fattori. Nel caso in cui ci trovassimo in questa situazione però, tra le tante altre cose, sicuramente un elemento da tenere in considerazione sono le caratteristiche geografiche del territorio che abbiamo prescelto: l’Italia infatti resta ad oggi una zona a rischio sismico, seppur con zone di differente entità, ed esistono tipologie di costruzioni più adatte a questi luoghi rispetto ad altre. Andiamo a vedere quali.
L’aiuto della costruzione a secco
Quando parliamo di edifici antisismici ci riferiamo a tutti quelli la cui costruzione è stata strutturata secondo regole ben precise – in Italia determinate dalla legge NTC2018 – e che posseggono quelle qualità in grado di renderle sicure anche durante una scossa di terremoto. Ma quali sono nella nostra Penisola i luoghi più a rischio per questo fenomeno ambientale? In realtà, ad oggi, tutto lo Stivale ad eccezione della Sardegna sembra essere ancora oggetto passibile di tali fenomeni: quasi l’intera Italia è zona sismica.
In particolare, la zona più a rischio è quella che si dilunga seguendo la striscia degli Appennini. Posto quindi che un edificio antisismico è una ottima soluzione per il problema, potremmo chiederci: esistono altre tipologie di costruzione che ci verrebbero in aiuto nel caso ci trovassimo in una situazione del genere? La risposta è positiva: tra le altre qualità infatti, gli edifici eretti tramite costruzione a secco hanno anche una maggiore resistenza ai sismi rispetto a quelli costruiti con tecniche tradizionali. Per quale motivo? Questo vantaggio è frutto della leggerezza di tali abitazioni, che di riflesso possono vantare una maggiore resilienza statica.
Per comprendere più a fondo tutti i dettagli e le curiosità sulla metodologia di costruzione a secco, è bene consultare i siti e le piattaforme degli addetti del settore di riferimento, come può essere ad esempio https://www.vanoncini.it/news/2019-10-08/edilizia-secco-le-ragioni-di-una-scelta. Ad ogni modo, proviamo adesso a dare una definizione di questa tipologia di costruzione e ad elencarne le altre qualità, che non concernono questa volta situazioni di emergenza come quelle sismiche.
Di cosa si tratta e quali sono gli altri vantaggi
Quando parliamo di costruzione a secco facciamo riferimento a un grande insieme di informazioni e concetti, che però possono facilmente essere racchiusi all’interno di un cappello più generico: si tratta di quella tipologia di edificazione che viene realizzata senza utilizzare acqua o altri liquidi, come invece avviene nelle tecniche tradizionali, durante il processo di assemblamento. Di conseguenza, questo viene strutturato secondo una progressiva stratificazione di materiali, posti su un telaio interno molto resistente.
Solitamente gli strati che compongono questa costruzione sono tre: il guscio più interno, la struttura intermedia che si insedia su esso e può essere composta da cemento armato, acciaio o legno, ed infine il guscio esterno. Ne consegue che ovviamente la struttura intermedia deve presentare determinate qualità: deve infatti essere statica ed assolvere al meglio al compito di portabilità del guscio esterno.
Quali sono quindi gli altri vantaggi portati da questo tipo di costruzione? In primo luogo una sensibile ottimizzazione dei tempi di lavoro e dei costi dello stesso. Questi, oltre alla maggiore resilienza statica già citata, sono i principali e primari benefici dell’edificazione a secco. C’è poi da considerare il livello di sicurezza e pulizia dei cantieri, che solitamente per questi processi si innalza, ed anche l’aspetto ecologico del tutto, portato dal fatto che i materiali utilizzati durante la costruzione a secco sono all’occorrenza rinnovabili.