Spesso e volentieri l’obiettivo è semplicemente quello di migliorare l’isolamento della casa in cui si vive. Altre volte, invece, l’intento è quello di rifare daccapo il tetto, probabilmente per via del fatto che ha subito dei danni con il passare del tempo oppure per una questione anche estetica oppure di convenienza economica.
Quanto costa ristrutturare un tetto?
Insomma, ci possono essere indubbiamente varie ragioni che portano a scegliere di ristrutturare il tetto. Il costo per rifacimento del tetto può essere anche molto alto, visto che si va a toccare una delle aree più importanti, ma anche più esposte all’esterno di tutta l’abitazione.
Spesso e volentieri, però, si tratta di un intervento che non si può più rimandare, dal momento che c’è bisogno di garantire un livello di protezione maggiore nei confronti delle intemperie (ad esempio, quando piove tanto può entrare acqua in casa attraverso un lucernario) o, comunque, c’è la necessità di avere una casa isolata alla perfezione.
L’importo complessivo della spesa che si dovrà sostenere è strettamente legato anche alla scelta dei materiali che verranno successivamente impiegati. Con un po’ di saggezza e oculatezza per quanto riguarda tale decisione, ecco che si potrà anche risparmiare un po’ sul prezzo finale legato al rifacimento del tetto.
Ad esempio, un tetto ventilato presenta un prezzo al metro quadro che è compreso tra 130 e 180 euro. Senza dubbio è la tipologia che costa di più, seguita a ruota dalla struttura in legno, che costa dai 110 fino ai 150 euro al metro quadro. Poco di meno per il tetto non ventilato, che un prezzo al metro quadro che va da 90 fino a 120 euro. Infine, una struttura realizzata in calcestruzzo costa dai 45 fino ai 100 euro al metro quadro, mentre la struttura in acciaio ha un prezzo compreso tra 25 e 75 euro al metro quadro.
Come è composto il tetto
Ovviamente, prima di stabilire un budget, è fondamentale conoscere anche le principali caratteristiche del tetto. Giusto per fare un esempio, la struttura di tale elemento si compone di una grossa orditura e di una piccola orditura. Nel primo caso si fa riferimento alla vera e propria struttura portante del tetto, che si compone a sua volta da vari punti di appoggio e piuttosto di frequente si caratterizza per avere delle capriate, ovvero delle componenti a forma di triangolo che servono a garantire supporto alla base per la copertura.
Per la realizzazione della grossa orditura vengono impiegati di frequente materiali come acciaio, ma anche legno oppure calcestruzzo. Capita ancora più spesso di vedere dei mix di materiali differenti: il guadagno è in termini pratici, ma anche dal punto di vista economico, incidendo di meno sul costo finale.
Quando si parla della piccola orditura, invece, si fa riferimento alla base su cui verrà posta la copertura del tetto. Questa componente va a comprendere una serie di travicelli che hanno uno sviluppo verticali, così come dei correnti orizzontali che vengono applicati direttamente sulla struttura primaria. Quando si va a ristrutturare un tetto, bisogna tenere in considerazione un aspetto molto importante, ovvero la ventilazione, che è fondamentale anche per garantire un buon isolamento dell’abitazione.