È chiaro che a dicembre c’è una ricorrenza che più di tutte le altre scalda il cuore delle persone. Stiamo facendo riferimento al Natale, anche se poi non tutti i popoli seguono le medesime tradizioni. In Italia, così come in tanti altri Paesi, ci sono delle usanze ben definite, che diverse famiglie portano avanti anno dopo anno.
Il primo pensiero che corre alla mente è certamente quello relativo agli addobbi natalizi con cui decorare l’albero di Natale, magari dando uno sguardo a tutti i prodotti che trovi su Electrolight, piuttosto che realizzare un’altra grande tradizione italiana, ovvero il presepe, con cui si cerca di riprodurre la Santa Natività.
Il Natale nei paesi della penisola scandinava
È chiaro che ci sono alcune tradizioni particolarmente simili nei Paesi scandinavi. Impossibile non pensare immediatamente alla Lapponia. Infatti, la casa di Babbo Natale è stata realizzata in quel di Rovaniemi, in terra lappone, anche se poi a Turku, la vecchia capitale della Finlandia, ci sono le tradizioni più rigorose e antiche.
Sì, perché proprio a Turku è stato inaugurato il Natale, grazie alla Dichiarazione Natalizia di Pace. Si tratta di un’usanza che addirittura ebbe inizio nel corso del Medioevo e che ci trasciniamo fino ad oggi. Una tradizione che ogni finlandese segue di fronte alla tv e che si può considerare come una sorta di apripista per tutti gli altri festeggiamenti natalizi. Intanto, capiterà di notare per le strade di Helsinki, l’attuale capitale finlandese, di notare Joulipukki, ovvero il barbutissimo Babbo Natale, che sfila in una città completamente illuminata da delle bellissime ghirlande. Una festa particolarmente sentita da queste parti, al punto tale che il mese di dicembre viene ribattezzato in finnico con il termine di joulukuu (che sta per kuu, ovvero mese, e joulu, ovvero Natale).
Anche in Norvegia le tradizioni natalizie sono molto sentite. Nessun Babbo Natale, però, quanto piuttosto la visita del Julebukk, ovvero un paesano che si traveste indossando una particolare maschera da capra e un mantello di pelliccia. A differenza di quanto si verifica con altre usanze un po’ più tetre, in realtà il Julebukk passa tra tutte le case cantando dei brani tipicamente natalizi, ma in cambio chiede dei buonissimi e gustosi dolcetti.
Le tradizioni natalizie nei Paesi dell’est
In tante nazioni dell’Est Europa, in realtà i festeggiamenti per San Nicola vengono organizzati il 5 e il 6 dicembre, ma a dominare c’è una figura quasi demoniaca, ovvero il Krampus. È costui, che ha sembianze che ricordano quelle di un grosso caprone, che si occupa di punire tutti quei bambini che non si sono comportati bene nel corso dell’anno. Insomma, una tradizione abbastanza inquietante.
Come si festeggia il Natale ai Caraibi
C’è da dire, però, che ci sono tante altre interessanti usanze sparse per il mondo che interpretano questa ricorrenza un po’ a loro modo. Ad esempio, in Suriname non arriva un solo Babbo Natale, ma addirittura ce ne sono due. Uno è bianco, chiamato San Nicola, ed è un’eredità delle tradizioni legate alla dominazione olandese. L’altro Babbo Natale è di colore e viene ribattezzato Goedoe Pa e ha il compito di consegnare ai bambini tanti regali, ma anche poesie, lasciandole nei pressi delle scarpe, solo però se le trovano perfettamente lucidate. A Puerto Rico, invece, nel corso delle festività natalizie, c’è una canzone che risuona a tutto volume in ogni casa del Paese, ovvero “Feliz Navidad” di Josè Feliciano, famoso cantante portoricano. In Martinica, invece, non ci sono abeti, ma la pianta usata per le decorazioni, lucine e tutti i vari addobbi natalizi è il filao, meglio conosciuto come pino australiano.